Flusso di Coscienza. #13

шабарша-sabarsa

 

Ombre si affacciano dagli abissi del passato.

È strano osservare come tutto vada a scatafascio.
Osservo. In silenzio.
Smetto perfino di pensare.
Qualsiasi pensiero sarebbe inutile contro l’impotenza che mi ingoia.

Sono felice? NO.
Sono infelice? Nemmeno.
Sono. Ma non mi percepisco.
Urlo. Ma non mi sento.

La mattina mi alzo e non ho voglia di andare in ufficio.
Il pomeriggio finisco e non ho voglia di tornare a casa.
Nel fine settimana cerco di uscire, ma non c’è alcun posto in cui io abbia davvero voglia di andare.

Non ho più voglia di leggere, di cucinare, di ascoltare musica, di guardare film, di studiare: avrei solo voglia di dormire, ma non ci riesco.
Scrivo, certo, ma scrivo poco, scrivo male, e mi costa una fatica disumana.

Non avevo grandi progetti, non credo di averne mai avuti, forse a causa della mia imperante incostanza, ma tanto sono andati in fumo anche quelli piccoli e per niente ambiziosi, quindi il problema non sussiste.

Mi sento un’invisibile osservatrice, anche piuttosto distratta aggiungerei, di una realtà di cui continuo a non sentirmi parte.

Sono felice? NO.
Sono infelice? Nemmeno.
Sono. Ma non mi percepisco.
Urlo. Ma non mi sento.

Ho concesso a una persona il beneficio del dubbio, conscia del mio caratteraccio, ma a un certo punto è arrivata la conferma che, in fondo, diffidare della persona in questione non era poi così sbagliato.

Persone che ti giudicano da quello che pochi fogli raccontano di te, invece che dagli anni di condivisione del quotidiano.

Un’infinita aridità interiore che si lascia dietro solo un retrogusto amaro.

Un tempo non sarei stata così indulgente.
Né prima né, tanto meno, dopo.
Non avrei tollerato l’immersione in tanta ipocrisia.

Sono felice? NO.
Sono infelice? Nemmeno.
Sono. Ma non mi percepisco.
Urlo. Ma non mi sento.

Così è scattato l’ennesimo faticoso tentativo di ritorno alle origini. Non erano molte le persone a cui stavo bene com’ero, ma io ero fra quelle poche, e questa è l’unica cosa che conta.

Cerco di tornare indietro facendo passi avanti.

Rimettere insieme i cocci non è mai stato il mio forte, ecco perché questa volta sto provando a reinventarmi da zero, con uno sguardo alla me del passato come principale fonte d’ispirazione.

Ho preso le forbici e ho tagliato quel che restava dei vecchi capelli, malati e ormai sfiniti. Un nuovo paio di occhiali, molto meno bon ton, ha da pochi giorni preso possesso della mia faccia.

Sono felice? NO.
Sono infelice? Nemmeno.
Sono. Ma non mi percepisco.
Urlo. Ma non mi sento.

Compongo maldestri collage di annotazioni solitarie, mietendole senza troppa attenzione dopo averle seminate qua e là un po’ a casaccio.

Scruto frustrata quel che resta del mio vecchio scrivere: solo un pallido ricordo che si fa più sbiadito di giorno in giorno.

Ascolto le lacrime rimbombare, lasciarsi cadere come biglie di vetro opaco sui pavimenti metallici dell’anima, ormai troppo stanche per provare a fuggire dagli occhi.

Incasso con estenuata desolazione il disorientamento che, di fronte alla pagina bianca, ha sostituito l’entusiasmo

Sono felice? NO.
Sono infelice? Nemmeno.
Sono. Ma non mi percepisco.
Urlo. Ma non mi sento.

 
 

Rompiamo il Silenzio!

 
 

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9 pensieri su “Flusso di Coscienza. #13

  1. In alcune delle tue parole mi rifletto molto. Soprattutto nel fatto che un tempo la pagina bianca era amica e adesso è soltanto vuota, come tutto il resto. Oramai è così da mesi. Scrivo, ma mi costa fatica, quando prima era naturale. Spero davvero che passi perché era l’unica cosa che mi garantiva di non impazzire del tutto.

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    • Credo sia questo, più di tutti gli altri, il motivo per cui, fin dalla prima lettura, ho sentito una sorta di affinità elettiva nei tuoi confronti… 🙂
      E detto questo mi viene da chiedermi: ma quante virgole sono riuscita a infilare in una sola frase??! o_O

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  2. Mi piace molto il tuo scritto, meno il contenuto.
    Ma è poi vero che, più le ferite bruciano, più la stanchezza ci pervade e più le parole sgorgano perfette.
    Questo può la scrittura: perfezionare le impurità della vita.
    Ciao

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  3. Ehi ma…..
    rompiamo questo stato di cose!
    …oltre il silenzio, naturalmente….

    un abbraccio
    .marta

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    • Cara Marta, non so come tu ci riesca, ma il tuo entusiasmo e la tua determinazione riescono a stupirmi ogni volta come fosse la prima.
      Vorrei davvero ringraziarti per la costanza della tua presenza in questo mio angolino di web!

      Ti abbraccio forte! 🙂

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