Archivi del mese: settembre 2018

Ritorno alla “normalità”

Bled - Slovenia

Lago e Isola di Bled – Slovenia
Image Credit © VeRA Marte

 

Di solito è mia abitudine ignorare i primi 2-3 richiami della sveglia, ma già la settimana scorsa ho battuto me stessa dimenticando del tutto di puntarla, ed era solo il terzo giorno di lavoro, parliamone.

Ero partita con la convinzione che in vacanza avrei letto tantissimo, scritto tantissimo, tradotto tantissimo, meditato tantissimo, riprovato a fare yoga, sfornato tantissime nuove idee per “rinfrescare” il sito di Anima Russa e avviare i vari account social, invece niente. Mi è più o meno riuscito solo il primo di questi nobili propositi, ma neanche troppo bene.
La realtà, come suo solito, non ha mancato di ricordarmi che non sempre si può fare quel che si vuole, quanto meno non sempre al primo tentativo, perché, intendiamoci, la costanza e la determinazione, sul lungo termine, pagano.

C’era anche l’intenzione di tenere una sorta di “diario di bordo” qui sul blog, invece queste sono le prime parole che scrivo da quando ho iniziato le ferie e, per rendere il concetto, vorrei precisare che le mie ferie sono ufficialmente finite dieci giorni fa.
Sorvolando sul mesto fallimento e sulla salute, che non è stata propriamente collaborativa, la Slovenia si è rivelata una piacevolissima sorpresa: un costante e rasserenante abbraccio di Madre Natura, grande quanto un’intera nazione.

Da qualche tempo ho scelto di intraprendere un percorso personale a metà fra il pagano e l’orientaleggiante, una bizzarra combinazione dai contorni ancora sfuocati che ho deciso di “cucirmi” su misura, rimodellandola giorno dopo giorno in modo che possa aiutarmi a perseguire al meglio l’obiettivo che mi sono proposta di raggiungere, ovvero trovare e mantenere la serenità, e che, nonostante il suo essere ancora piuttosto “fumosa”, sta già mostrando i primi risultati, grazie al cielo positivi.
Alla luce di questo, sono abbastanza convinta che la Slovenia non sia stata un colpo di testa dell’ultimo minuto “casuale”, ma una sorta di “illuminazione” che mi ha portata in luoghi in cui avevo bisogno di andare per riuscire a fare dei passi avanti concreti in relazione ad alcune questioni e per fare pace con me stessa in relazione ad altre.
Difficile stabilire quanto dureranno gli effetti dell’immersione totale fra le braccia della Madre Terra, ma al momento evito di chiedermelo e mi limito a godermeli, insieme alla certezza che non potranno svanire nel nulla come se non avessi mai fatto questo enigmatico viaggio.

Stare su una barca in mezzo a un lago dalla limpidezza quasi surreale e scendere a 144 metri di profondità nel silenzio quasi religioso di maestose grotte carsiche.
Ascoltare il fruscio del vento fra le foglie degli alberi, mentre si asciugano al caldo sole estivo dopo un dei temporali più violenti che io abbia mai visto.
Osservare l’imponente profilo delle montagne incorniciare i riflessi cangianti del mare.

Una continua improvvisazione, un continuo fuori programma, un continuo abbandonarsi e lasciarsi trasportare dalle emozioni del momento, la consueta sensazione di essere “a casa” che mi travolge ogni volta che mi trovo in un paese slavo, facendomi sentire libera e viva come non mi sentivo da tempo.

Questa è stata la mia vacanza.
Questa è stata la mia Slovenia.

 
 

Rompiamo il Silenzio!

 
 

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