Image Credit © VeRA Marte
Avete mai guardato il cielo negli occhi?
A me capita sempre più spesso.
La mia attuale condizione di “di-nuovo-disoccupata” fa di me una persona con una quantità smisurata di tempo libero.
A molti di voi non fregherà assolutamente nulla, ma confido nelle leggi delle probabilità, secondo cui esiste almeno un esserino che invece si sta chiedendo: “E come lo impieghi tutto quel tempo?”.
Come potrai immaginare, cara la mia creaturina interessata, molto del mio tempo viene speso fra lettura, scrittura e studio della lingua russa.
In più, finché il tempo, quello meteorologico, mi assiste, c’è un’altra attività che si è aggiudicata una bella fetta del mio tempo libero: camminare.
Innanzi tutto, inutile negare che le mie attuali condizioni di salute lo richiedono: nell’attesa di capirci qualcosa, non posso fermare le gambe.
A parte questo, camminare è quanto di più bello si possa fare e , pur avendo sempre amato farlo, non credo di averlo mai apprezzato tanto come ora che mi risulta difficoltoso.
Mentre si cammina si possono fare un sacco di cose. Si può pensare: può schiarire le idee, ma io lo sconsiglio, perché può anche dar vita a un sacco di inutili segoni mentali. Si può ascoltare musica, canticchiare, chiacchierare con un’amica, se si è bravi si possono addirittura fare foto e/o annotarsi appunti, ovvio, con l’inseparabile melafonino.
Quello che mi piace di più, però, è che camminando si può guardare il cielo negli occhi.
Occhi in cui è fin troppo facile perdersi, ma in cui spesso è difficile ritrovarsi.
Occhi immensi, capaci di cullarti, ma anche di aggredirti.
Occhi che ti infondono infinite sensazioni nella loro espressione estrema e poi tutte le annullano, lasciandoti vuota, ma finalmente leggera.
PS. Buon Venerdì 13 a tutte e tutti! Io lo adoro!!! *-*
PPS. Avevo una mezza idea di scrivere un post sul fattaccio dell’improvvisa comparsa della pubblicità su WP, ma stamattina ne ho già letti fin troppi, quindi credo che per il momento me lo risparmierò in attesa degli sviluppi di questa fastidiosa stronzata.
VeRA #3
Image Credit © VeRA Marte
Quanti di voi, negli anni di studio, hanno stilato una classifica ed eletto un vincitore fra i barettini e i cafè in cui si piazzavano per interi pomeriggi, fra libri, appunti e tazze colme delle più svariate bevande a seconda della stagione?
Beh, io l’ho fatto.
Rintanata in mille caffetterie sparse per mezza regione, mi sono goduta alcune fra le migliori full immersion di studio/lettura/scrittura che io ricordi.
A San Pietroburgo esistono posti nati con questo scopo. Punti di ritrovo per studenti, studiosi e letterati. Ambienti spartani e spuntini semplici, ripagati da un’atmosfera che risulta magica ancora oggi. Quel che la foto ha immortalato, altro non sono che caffellatte e ciambelle (кофе с молоком и пышки), preparate secondo una ricetta locale che, ve lo assicuro, dà assuefazione già al primo assaggio.
Un fattore da non trascurare è però il costo di questa abitudine. Volendo essere equa, confronterò città con città, quindi a San Pietroburgo non posso far altro che contrapporre Milano.
Spesa minima di un pomeriggio di studio a Milano: 1,20 €/1,30 €, ovvero il cappuccino meno costoso che io sia riuscita a trovare.
Prezzo di TUTTO quello che vedete nella foto: 2,19 €.
Lo so, lo so, spesso il costo della vita in un paese è proporzionato agli stipendi, ma sono precaria da ormai 7 anni e, credetemi, il mio stipendio, nei periodi in cui ne ho uno, non è affatto proporzionato al costo della vita in Italia.
Tornando all’argomento principale. Differenze di stile e pareri personali a parte, in ambito culturale la piccola Italia non avrebbe chissà cosa da invidiare all’enorme Russia: quello che ci fa uscire da indiscussi perdenti di questo confronto è la scarsa attenzione e la vergognosa quantità di fondi che riserviamo alla conservazione e manutenzione del nostro patrimonio artistico.
Che tristezza…
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