Screenshot da Twitter, 07/01/2014, h 07:50
Image Credit © VeRA Marte
Il mio rientro, in condizioni “normali”, sarebbe iniziato così.
Col treno prima del mio in ritardo di 24 minuti, cosa che avrebbe avuto sicure ripercussioni anche sulla puntualità del mio, di treno. Non so bene se sorriderne o meno. So che, per sentirmi meno alienata, ho pensato bene di dedicare la mattinata a una serie di telefonate burocratiche che, a conti fatti, credo siano riuscite a farmi innervosire più di quanto avrebbe fatto il treno in ritardo, ma pazienza.
“Come perdere i chili presi durante le feste” sta già facendo la sua brava parte da must del momento, e questo sì che mi fa ridere, un riso amaro, ma pur sempre riso. Io dall’inizio delle feste, che in casa mia è coinciso con un compleanno festeggiato il 7 dicembre, sono dimagrita. Eppure ho mangiato, mi sono concessa degli sgarri che una volta mi sarebbero sembrati ovvi in relazione al periodo, ma che ora per me sono paragonabili a un pranzo di nozze: niente. Dopo i picchi, da attribuire in gran parte all’ingordigia del cortisone più che alla mia, ho chiuso le feste in ribasso di ciccia. Intendiamoci, non mi fa certo schifo, eh?! Non è il cosa a mettermi tristezza, ma il come. Sarebbe bello poter fare un applausone al mio metabolismo o, meglio ancora, alla mia buona volontà e al mio autocontrollo, ma non è questo il caso. La standing ovation va alla paura, al terrore del non saper quantificare l’entità del danno causabile da un cioccolatino in più infilato in bocca più o meno di nascosto. Così, per placare la fame, ho ripreso a ruminare gomme da masticare, rigorosamente senza zucchero, a volte anche per ore, a oltranza, col risultato che lo stomaco mi si riempie d’aria e l’interno delle guance è un massacro di morsiconi involontari, ma almeno mi concentro su questo e non sul fatto che, così dicono, anche le gomme da masticare fanno male, almeno considerato l’uso improprio che ne faccio io.
Mi accorgo che le feste sono finite solo per le grandi manovre di smantellamento Lapponia messe in atto dall’AnarcoMater, che ogni anno ingaggia, e vince, una sfida con se stessa per “La casa più decorata e illuminata del paese”. E per fortuna il pezzetto di giardino è condominiale, se no sarebbe capace di assoldare di tasca sua dei teatranti di strada per allestire un presepe vivente non-stop dall’8 dicembre al 6 gennaio.
Ebbene sì, la casa sta tornando al suo aspetto originario, quindi nell’arco di qualche giorno ho buone probabilità di smettere di ritrovarmi glitterata contro la mia volontà, rea colpevolissima dell’incresciosa malefatta di vivere qui.
Il punto è che io ero convinta che per questo rientro sarei stata in grado di rimettermi in pista. Certo, coi miei tempi e le mie modalità tutte nuove, ma comunque di nuovo in corsa, invece no: ancora a riposo forzato, anzi, forzatissimo dopo il ribaltone dalle scale.
E io ora come lo faccio passare il tempo? Almeno prima ero tornata a muovermi in maniera quasi accettabile, invece adesso ogni movimento è una fitta e non sembra esistere posizione umana che la mia gamba trovi di suo gradimento, maledetta stronza! Mai sentito parlare di karma? Prima mi fai finire col culo per terra e poi ti lamenti se ci sei finita in mezzo anche tu… Ma pensa te ‘sta presuntuosa di ‘sto piffero… Per la cura e l’attenzione che ti ho riservato in questi ultimi mesi, avresti dovuto improvvisarti Transformer, mutarti in elica, sollevarmi in volo e farmi atterrare, comoda e leggiadra, sul cuscino più morbido del divano. Invece no. Ha deciso di entrare in sciopero senza preavviso, la simpaticona, per di più mentre ero sulle scale, ché non è solo simpatica, ma anche burlona, la fetente… Stiramento del muscolo già lesionato, piede scorticato contro i gradini e dolori che neanche il giorno dopo l’intervento. Sai che ti dico? Che puoi anche andartene affan…
Scusate, eh, ma quanno ce vo’, ce vo’…
Preghierina del Giorno. #2
Ebbene, oggi tocca a te, dea/dio-delle-analisi-del-sangue!
Passato il periodo dei festoni con compagne e compagni di università, in cui il punto era approfittare dell’occasione per fare più casino di quanto fossimo già abituati a farne, anche il Capodanno ha perso quasi ogni attrattiva sulla sottoscritta. L’unico piacere di tale data, per me, era la doppia mangiata nell’arco di poche ore.
Sì, sono una buona forchetta, mi piace mangiare e , se possibile, farlo bene, e allora?
Quest’anno, però, causa prelievi imminenti, cena dietetica secondo i sacri dettami della Magna Carta che governa il mio stomaco da un tempo che a me sembra immemore, anche se in realtà sono due mesi e mezzo, e cenone di mezzanotte annullato. Premettendo che allo scoccare dell’ora X dormivo, accasciata in una poltrona con i cartoni animati di sottofondo, quando mi sono svegliata, giusto per amor di coerenza, mi sono concessa un cioccolatino e un brindisi a base di limpida e naturalissima acqua minerale.
Fin qui, tutto sommato, nulla di che.
La parte davvero divertente è stato l’ormai leggendario ribaltone dalle scale, andato in scena il giorno dopo in tutta la sua maestosa e scenografica drammaticità. Il giorno successivo ancora, infatti, siamo quindi SOLO al 3° giorno di questo nuovo anno, avevo in programma i prelievi.
Sorvolando sulle attese bibliche e sulla delicatezza da scaricatori di porto degli “addetti ai lavori”, fatta la mia brava donazione per niente volontaria, ho deciso di passare a salutare lo squadrone di angeli che si guadagna da vivere nel reparto in cui ero ricoverata, ovvero coloro che mi hanno impedito di perdere del tutto il senno durante la mia permanenza in ospedale.
Fortuna vuole, a quanto pare ogni tanto si degna di farsi viva, che fosse in turno anche la dottoressa responsabile della sciagurata sottoscritta, a cui, per non mancare di rispetto alle tradizioni, ho pensato bene di sfracellare i maroni con mille domande. Tralascio le varie ed eventuali, e mi concentro sulla notizia bomba: il ruzzolone, avendo colpito il muscolo già sofferente, potrebbe falsare i risultati delle analisi.
Ora, io dico, cosa cazzo sono stata attenta a ogni singola stronzata a fare per un mese e mezzo, se poi era destino che, proprio il pomeriggio prima degli esami, mi cappottassi in un modo capace di comprometterli?
Tirando le somme, oggi pomeriggio l’AnarcoMater si lancerà nella “Missione Ritiro Esiti” e qualcosa mi dice che ci sarà da farsi grasse risate…
La mia pazienza è agli sgoccioli, la mia stabilità mentale è messa anche peggio, dunque, suddetta entità (presunta) superiore, vediamo di non giocare tiri troppo mancini, perché questa volta potrei arrabbiarmi sul serio…
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