Archivi del giorno: 5 gennaio 2017

Ma buongiorno Signor 2017!

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È ufficiale: abbiamo archiviato questo tremendo 2016!

In realtà non è proprio così, dato che il calendario medico è l’innegabile prova degli strascichi che mi ha lasciato in eredità, ma ho deciso di lasciare al 2016 quel che nel 2016 ha avuto origine, quindi pagina voltata: un nuovo, benevolo foglio bianco aspetta solo che io lo riempia di momenti felici e novità entusiasmanti.

Per quanto riguarda il blog posso dirmi soddisfatta per aver raggiunto l’obiettivo che mi ero posta, ovvero “superare” le statistiche del 2014, ma l’idea sarebbe quella di continuare a crescere e di migliorare ancora in costanza, aspetto che tuttora mi risulta piuttosto ostico.

L’ultimo acquisto dell’anno è stato all’insegna di una delle mie più grandi passioni, la meravigliosa lingua russa, e ho deciso che lo stesso varrà per il primo acquisto del 2017, anche se le nuove pubblicazioni interessanti sono tantissime, i soldi pochi e, di conseguenza, la scelta si fa difficilissima.

Non stilerò la canonica lista dei buoni propositi. Non che, quando mi è capitato di farla, io poi non mi ci sia applicata, è che proprio me ne dimentico nel giro di pochi giorni, nel migliore dei casi poche settimane.

Quello che posso dire è che i progetti che mi si agitano in testa sono pochi per i miei standard, ma la ridotta quantità è ben controbilanciata dal notevole innalzamento del loro livello di complessità: meglio poche cose fatte bene che tante fatte male, soprattutto ora che le energie sono razionate.

Ad esempio, la prima cosa che ho fatto, terminata la nottata con gli amici, è stata “imbrattare” la mia prima Moleskine originale, un lusso che non mi ero mai concessa perché avevo sempre visto lo storico taccuino come una sorta di Sacro Graal, da non contaminare con parole futili e insignificanti. La verità è che solo scrivendo tutto quel che passa per la testa si ha davvero la possibilità di riuscire a scrivere qualcosa di buono, mentre se ci si autocensura, nella convinzione di aver poco di valido da dire, si finisce per lasciarsi scappare anche le idee degna di nota.

Forse l’unico simil buon proposito per quest’anno, altro non è che il rinnovo del mio più classico e inflazionato proposito da anno nuovo: scrivere.
Scrivere ogni volta che qualcosa mi fa arrabbiare, scrivere ogni volta che mi sento giù, scrivere ogni volta che vorrei abbuffarmi di qualcosa che non posso mangiare, scrivere ogni volta che i farmaci sembrano farmi più male che bene, scrivere ogni volta che i dolori rendono insooportabile il semplice atto di respirare, ma anche scrivere ogni volta che gli occhi degli AnarcoNipotini si illumineranno vedendomi, scrivere ogni volta che un istante indimenticabile si aggiungerà all’elenco di quelli trascorsi con l’AnarcoSocio, scrivere ogni volta che mi farò una risata di cuore con un’amica, scrivere ogni volta che gli esiti delle analisi miglioreranno.

Proprio come i progetti, per il 2017 le motivazioni per cui scrivere sono diminuite, ma quelle rimaste sono più serie e impegnative che mai, quindi chissà mai che possa essere l’anno buono.

Intanto la prima fiaba del 2017 ve l’ho già rifilata, perché, anche se le fiabe non sono farina del mio sacco, le buone abitudini vanno mantenute.

 

Buon 2017!!!

 
 

Rompiamo il Silenzio!

 
 

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